martedì 16 luglio 2013

Cos'è lo "Ius soli"?


Cos'è lo "Ius soli", di cui si dibatte da tempo all'interno del parlamento italiano e nei salotti politici televisivi?
Secondo i leghisti (Cota, presidente della Regione Piemonte, 16 luglio, ore 8.10 su Rai Tre, in un intervento a difesa del Senatore Calderoli, che ha definito il ministro dell'integrazione "Orango") sarebbe "Una condizione che trasformerebbe il nostro paese nel paradiso degli immigrati, nella meta di tutti i migranti del mondo".
Secondo il ministro dell'integrazione Kyenge, medico, laureatasi in Italia ed originaria del Congo, invece "Consentirebbe di rappresentare al meglio la fotografia attuale del nostro paese, formato da persone provenienti da tutto il mondo".

Spieghiamo in breve di cosa si tratta, fornendo una definizione neutra per dare ai lettori uno strumento per capire un tema di cui si parla sui media dandone troppo spesso per scontato il significato.




Lo ius soli (in latino "diritto del suolo") è un'espressione giuridica che indica l'acquisizione della cittadinanza come conseguenza del fatto giuridico di essere nati nel territorio dello Stato, qualunque sia la cittadinanza posseduta dai genitori.

Quindi si sta parlando di una legge la quale sostiene che chi nasce in un paese ne acquisisce la cittandinanza, ovvero, se nasci in Italia sei italiano, anche se i tuoi genitori sono francesi, svizzeri, americani o cinesi.
L'alternativa è lo stato attuale delle cose in Italia, dove vige il diritto di sangue, ovvero la nazionalità si "eredita" dai genitori, sei italiano se i tuoi genitori sono italiani

Lo ius sanguinis ("diritto del sangue") indica l'acquisizione di una cittadinanza per il fatto della nascita da un genitore in possesso di quella cittadinanza.

 Come funziona nel resto del mondo?
Nel mondo circa 30 stati su 194, e quasi tutti quelli del continente americano, applicano lo ius soli in modo automatico e senza condizioni. Tra questi vi sono gli Stati Uniti d'America, il Canada, quasi tutti gli stati del Sud America.
E in Europa?
Gli Stati europei che ne fanno uso - come Grecia, Francia, Portogallo, Irlanda, Regno Unito e Finlandia - invece, pongono alcune condizioni. La Francia ha una lunga tradizione di applicazione dello ius soli. Dal 1994 chi è nato in territorio francese da genitori stranieri ottiene la cittadinanza francese facendone richiesta purché sia vissuto stabilmente sul territorio francese per almeno 5 anni. Inoltre dal 1998, secondo la Legge Guigou alla maggiore età civile chi è nato in territorio francese da genitori stranieri accede automaticamente alla cittadinanza se i due genitori alla nascita dell'interessato disponevano di un permesso di soggiorno e se il soggetto è risieduto in Francia per almeno cinque anni. Condizioni simili per la cittadinanza dei figli di genitori stranieri si applicano in Gran Bretagna, Germania e Irlanda. 
In Italia ci sono casi in cui si applica lo Ius soli?
In Italia lo ius soli trova applicazione in circostanze eccezionali. Esso si applica in due casi: per nascita sul territorio italiano con genitori ignoti o apolidi o impossibilitati a trasmettere al soggetto la propria cittadinanza secondo la legge dello Stato di provenienza, oppure se il soggetto è figlio di ignoti ed è trovato nel territorio italiano. 
E come funziona l'acquisizione della cittadinanza in Italia ora?
In Italia la permanenza deve essere di almeno 18 anni, con un'interruzione massima di 6 mesi, quindi non si ottiene mai prima del compimento della maggiore età civile. Il processo non è automatico, e la procedura di richiesta prevede alcuni tempi burocratici di lunghezza variabile.

1 commento:

  1. Il discorso sullo ius soli di per sé é validissimo (se sei nato e vissuto in un paese é ridicolo che tu non ne faccia parte...), ma non si parla mai abbastanza delle condizioni al contorno. Esempio pratico: come detto nell'articolo negli Stati Uniti é automatico per il nascituro, MA se i genitori si trovavano irregolarmente in territorio statunitense vengono espatriati. Il figlio ovviamente rimane con loro, ed in pratica non é 'americano' fino al 18esimo anno d'etá (prima di allora non credo possa avere un passaporto, e i suoi genitori americano non lo sono...). Qualunque posizione, favorevole o contraria, deve anche tenere a mente questo aspetto fondamentale: dare lo ius soli ai figli e poi spedire indietro le madri non cambia di sicuro il numero attuale di immigrati presenti nel paese... Quindi secondo me chi é a favore forse dovrebbe anche pensare a leggi per tutelare i genitori. Chi é contrario dovrebbe pensarci un attimo prima di urlare all'invasione dello straniero...

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